La Repubblica dei bambini
La repubblica dei bambini
Una micronazione in teatro: esercizi di cittadinanza per bambini (e non solo)Esistono nel mondo alcune “nazioni in miniatura”. Piattaforme petrolifere abbandonate, isole o piccole porzioni di terraferma dove non vige alcuna giurisdizione o controllo politico-militare e dove alcuni soggetti, preso il controllo del territorio, hanno emanato proprie leggi, coniato una nuova moneta, strutturato proprie istituzioni e avviato rapporti con territori vicini. Qui l’esercizio di cittadinanza può ripartire da zero, porsi domande originarie sul fare società e rispondere con modalità inedite. Ne La Repubblica dei Bambini si parte dalla scena teatrale come piattaforma vuota su cui costruire una micronazione: servono delle leggi; servono dei luoghi; servono delle cose. Si è liberi di costruire come si vuole: la scena deserta lentamente si popola e riempie, di modo che ai bambini sia dato vedere come da un vuoto si possa edificare una Polis.
Crediti
***NEL 2012 LA REPUBBLICA DEI BAMBINI VINCE IL PREMIO EOLO COME MIGLIOR NOVITÀ***
produzione Teatro delle Briciole – Cantiere Nuovi Sguardi per un Pubblico Giovane
in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana
progetto Sotterraneo
regia Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri, Daniele Villa
scrittura Daniele Villa
con Chiara Renzi, Daniele Bonaiuti/Andrea Corsi
disegno luci Emiliano Curà
cartelli e grafica Marco Smacchia
manifesti Gildardo Gallo
oggetti di scena Emiliano Curà, Paolo Romanini
RECENSIONI
«[…] Si tratta di uno spettacolo teatrale dai confini molto ampi, che tendono a dilatarsi fino a lambire gli ambiti della politica (in senso lato), dell’educazione civica e del ‘laboratorio del pensiero’ dove ogni arditezza in vitro è non solo tollerata bensì incoraggiata. […] È, quindi, un approccio che si avvicina alla ricerca filosofica delle origini, quando i grandi filosofi ateniesi servendosi del dialogo e degli interrogativi corrosivi facevano cadere a pezzi ogni armatura di presunta sicurezza, inoculando il virus del dubbio. […] Concetti come: territorio, confini, popolazione e regole, vengono introdotti con intuitiva semplicità ed ironia in modo da coinvolgere il giovane pubblico in una azione politica primordiale tesa ad edificare uno Stato ideale. […] Con ironia e realismo lo spettacolo offre un eloquente scorcio della politica moderna in cui i compromessi infrangono le promesse, gli ideali scompaiono e un’ombra oscura sembra paralizzare la neonata repubblica dei bambini. Ma saranno proprio questi ultimi a reagire abbattendo la quarta parete, infatti il piccolo pubblico che non vuole rinunciare al sogno che ha contribuito a far nascere, interviene attivamente innescando una sommossa rivoluzionaria […]».
Grazia Laderchi, il Pickwick
«Questa volta facciamo un gioco. […] Se io dico “teatro per l’infanzia”, cosa mmaginate? Una miriade di vocine impagliate e di gesti sconclusionati che pretendono di richiamare l’attenzione di bambini che gli autori degli spettacoli probabilmente considerano minorati mentali. La risposta è giusta così. Senza “quasi”. Con le risposte che si infilano nelle asole come acqua, ce ne andremmo volentieri a dormire. Ma poi accade un fatto strano: con un veloce, fulminante colpo d’ali, la compagnia toscana Teatro Sotterraneo passa al festival “Inequilibrio” di Castiglioncello, dove orchestra uno spettacolo per l’infanzia (La Repubblica dei bambini), e allora le cose non vanno più al posto assegnato e bisogna re-imparare tutto. […] Se potete, portate i bambini a vedere La Repubblica dei bambini e capirete definitivamente che sono degli esseri completi dotati di tutti i sentimenti, che non vanno trattati come idioti. Il gioco che i performer toscani conducono con loro è “didattico” nel senso più alto del termine. Via i racconti superflui, le pappardelle scolastiche, la sfilza di date e di narrazioni raccapriccianti che dovrebbero impaurirli e allontanarli dal male (raggiungendo l’effetto opposto, a causa di evidente orrore estetico). Qui si agisce e si mostra in un fulmineo pezzo di teatro, quanto sia facile la tentazione del male. Non si insegna niente, si mostra soltanto, si agisce. Con divertimento. Ma c’è modo e modo di ridere. Come c’è modo e modo di educare e di allenare ad un pensiero “civile” che non può che partire da un “accuso me stesso” (e non sempre e solo gli altri), da uno sguardo feroce sui propri stessi automatismi. In questo tipo di lavoro, gli attori di Teatro Sotterraneo sono diventati sempre più sottili, raffinati. Provocando in chi guarda un piacere particolare, che è quello che nasce tutte le volte che l’intelligenza umoristica (ragione e sentimento) trova il suo punto di fusione e di incontro».
Katia Ippaso, Gli altri
«Lo ha creato Teatro Sotterraneo, un gruppo, anche questo, emerso dal premio Scenario qualche anno fa, con un’attitudine ironica a smontare il linguaggio, il comportamento, giocando tra la catastrofe di un quotidiano malato e la risata a labbra tirate.
Qui, in modo eccessivo, clownesco, si porta gli spettatori nella costruzione di una piccola repubblica, circoscritta dai muri del teatro, che durerà il tempo dello spettacolo. Si mettono in scena le dinamiche di uno stato, la necessità delle regole e l’istinto a violarle, la democrazia e la tentazione di abusare dei poteri, dei diritti, della libertà che dà. Si coinvolgono gli spettatori in comizi per assicurarsi l’elezione a presidente, promettendo sempre più dell’altro candidato, non risparmiando colpi bassi, in un’iperbole che non potrà non essere disattesa, con esiti catastrofici. Si trasporta gli astanti nel corpo della democrazia, della difficile arte di convivere, facendo fare esperienza di alcuni passaggi che di solito la scuola affida a enunciazioni concettuali. Si sperimenta la difficoltà di vivere insieme; si percorre, ridendo, giocando, sporcando, inciampando, provando l’abisso del tradimento, della soperchieria, la necessità di farsi sentire e di ascoltare. […] Intanto la materia ha vissuto nella temporanea assemblea, dividendo, costringendo a operare scelte, a indignarsi; procurando esperienza.
Il nuovo teatro per bambini è sempre più un luogo di esperienza, dei sentimenti più indicibili, di cose apparentemente lontane, che invece ci riguardano. Esperienza per gli attori e per gli spettatori».
Massimo Marino, www.doppiozero.com
Camilla Tagliabue, Il Fatto Quotidiano
«Inizia così una girandola colorata e di grande ritmo attorno ai temi della cittadinanza, della democrazia, del potere. Come se si trovassero in un gioco di ruolo, il pubblico di bambini e adulti è invitato a interagire come “popolo” del nuovo microstato, partecipando alle elezioni e sperimentando sulla propria pelle le degenerazioni a cui può giungere la democrazia. Il risultato è un lavoro esuberante e fresco, in grado di coinvolgere non solo i bambini, perché viste sotto la lente dell’“infinitamente piccolo” le grandi leggi che governano la convivenza tra gli uomini rivelano il loro carico di convenzione, e quindi la loro estrema fragilità, che va difesa – ma anche ripensata – costantemente. Lo spettacolo vive di una bella energia, grazie all’entusiasmo che i due attori scelti per questa produzione trasferiscono allo spettacolo. C’è divertimento e pensiero ne La repubblica dei bambini, e persino una quota di temi difficili come il terrorismo – un attentato sconvolgerà, anche se per poco, la vita della micronazione».
Gragiano Graziani, www.grazianograziani.wordpress.com
Valeria Ottolenghi, Il Gazzettino di Parma
«Semplicemente strepitosa La repubblica dei bambini […]. Uno dei più interessanti tra i giovani gruppi italiani – senza rinunciare al proprio linguaggio, anzi per l’occasione esaltandolo ancor più – riesce nell’impresa ostica di far capire ai piccoli l’abc della politica. Scoppiettante, gremito di idee e spesso travolgente, La repubblica dei bambiniavvince tutti in un gioco tanto semplice quanto profondo».
Nicola Viesti, Il Corriere del Mezzogiorno
«L’altro spettacolo nobile è stato La repubblica dei bambini […]. Lo stile di Teatro Sotterraneo che abbiamo cominciato ad amare da tempo, tutto intriso di ironia purificatrice e di interattività, dove l’icona del cellulare fa anche qui mostra di sé, induce i bambini a scegliere i confini, le regole, la forma di governo, chi li dovrà governare, le modalità di lotta da intraprendere contro chi se ne approfitta, accorgendosi loro malgrado che la democrazia, almeno quella che conosciamo, è imperfetta ma che dobbiamo metterci di impegno a sperimentare nuove occasioni di condivisione per vivere più serenamente nella la comunità in cui viviamo».
Mario Bianchi, www.eolo-ragazzi.it e youteatro
«Può nascere una nazione governata grazie al volere superiore di soli bambini? Domanda retorica, forse, ma anche se vi sono due adulti, un uomo e una donna, in scena, in realtà chi decide del loro futuro politico, sono i bambini. Seduti in platea, ma con un preciso potere di eleggere e rimuovere dall’incarico – il o la – presidente della nazione. In assoluta libertà di pensiero, scevro com’è da condizionamenti miranti ad aumentare il proprio potere individuale, o peggio ancora, a trarre benefici e guadagni, spesso in contrasto con l’etica e la morale. Come accade, invece, purtroppo sempre più di frequente, agli adulti, aggrappati alle loro cariche e prebende. Per fortuna che nella Repubblica dei bambini, made in Sotterraneo e Briciole, si ride e ci si diverte. Cosa c’ è di meglio se non insegnare a vivere (anche) con lo strumento del riso e dell’ironia. […] Nello spettacolo recitano con professionalità sicura Daniele Bonaiuti e Chiara Renzi. Si ride tanto e si percepisce il tragico che sta dietro alle divertenti gag scandite a ritmo vertiginoso, una più comica dell’altra. Ma la comicità non nasconde, spesso, la tragedia? Ce lo insegnano i grandi maestri del passato, mentre il presente storico è più tragico che comico. Meno male che in questa nuova produzione teatrale, c’è spazio per l’allegria e il divertimento, non senza però soffermarci su debite riflessioni. […] Non è più gioco-finzione, qui si parla di satira, c’è sarcasmo, una sottile critica al sistema malato».
«Quando il teatro con la sua dimensione di realtà e finzione offre la possibilità di un contatto esperienziale, diventa un momento particolarmente significativo. Lo spettacolo La Repubblica dei bambini tesse i fili di una trama preziosa, conducendo i bambini a una consapevolezza di sé, del proprio punto di vista. I bambini sono via via coinvolti in una situazione che li “chiama dentro” sempre più nella costruzione dello stato in miniatura: dal racconto incalzante della situazione iniziale, alla provocazione sulla necessità di regole, si ritrovano protagonisti e chiamati a prendere decisioni importanti. Ma è un ruolo in cui entrano con facilità perché colgono il senso del loro esserci. Il loro reale coinvolgimento è fortemente motivato, perciò si lasciano condurre e diventano veri cittadini. Il bambino si ritrova così protagonista dello svolgersi delle vicende e si sente parte attiva di un tutto. Il mondo della scuola purtroppo rischia di travolgere i bambini con le sue richieste pressanti di obiettivi da acquisire e competenze da raggiungere, una scuola dove il bambino può perdersi di vista e smarrirsi. Il centro va riportato su di lui, sulla scoperta di sé come portatore di pensiero, di emozioni, di idee. E che qualcuno raccolga l’unicità del suo mondo e lo ascolti senza dare nulla per scontato. I bambini osservano gli adulti e a volte ci stupiscono con le loro puntualizzazioni. In questo spettacolo viene loro data la possibilità di vedere il mondo da dentro, ma anche dall’alto, dalla statura dell’adulto e di indossare panni insoliti. Ma che conferiscono il fascino della decisione… I bambini stanno al gioco perché il gioco per loro è cosa vera. E il teatro si inserisce perfettamente in questa dinamica».
Carla Mazzoni, insegnante classe III, Scuola primaria “C. Collodi”, S. Ilario d’Enza (Reggio Emilia)
Video Content
LA REPUBBLICA DEI BAMBINI_ TeletuttoGALLERY
ph. © Elisa Contini
CIRCUITAZIONE
2020
Giardino del Cavaticcio – Bologna
2019
Teatro dei Vigilanti – Portoferraio
2018
Piccolo Teatro Mauro Bolognini – Pistoia
Teatro Comunale – Mirano
Spazio Tondelli – Riccione
Teatro Bruno Munari – Milano
2017
Teatro Comunale – Lodi
Teatro dei Piccoli – Napoli
Teatro Binario – Monza
Teatro Trivulzio – Melzo
Auditorium Comunale – Nova Milanese
Teatro al Parco – Parma
2016
Teatro dei Filodrammatici – Piacenza
Teatro Il Piccolo – Forlì
Cinema Teatro Comunale – Conselice
Teatro Cuminetti – Trento
2015
Teatro Salieri – Legnano
Teatro al Parco – Parma
2014
Théâtres en Dracénie – Draguignan
Teatro delle Arti – Gallarate
Teatro Franco Parenti – Milano
Teatro Yves Montand – Monsummano
Teatro Brecht – Perugia
Teatro Il Piccolo – Forlì
Teatro Goldoni – Bagnacavallo
Teatro Verdi – Padova
Centre Culturel L’Imprévu – Saint-Ouen-l’Aumône
Le Prisme – Élancourt
Théâtre de Fos – Fos-sur-mer
Théâtre La Colonne – Miramas
Maison Des Comoni – Le Revest-les-Eaux
La Croisée Des Arts – Saint-Maximin-la-Sainte-Baume
2013
Théâtre Dunois – Parigi
Teatro dei Vigilanti – Portoferraio
Teatro Ariosto – Reggio Emilia
Teatro Grande – Brescia
Auditorium Intercomunale di Primiero – Fiera di Primiero
Teatro Pasolini – Cervignano
Teatro Palamostre – Udine
Teatro Herberia – Rubiera
Teatro Rasi – Ravenna
Teatro Pax – Cinisello Balsamo
Teatro Russolo – Portogruaro
Teatro Comunale – Lonigo
Teatro Era – Pontedera
Teatro Cagnoni – Vigevano
Teatro Gentile – Fabriano
Teatro Super – Valdagno
Teatro Verdi – Maniago
Theater Kikker – Utrecht
Teatro Farnese – Borgotaro
Teatro Bolognini – Pistoia
Teatro Civico – Schio
Teatro degli Industri – Grosseto
Teatro al Parco – Parma
Teatro Eios Aldo – Scorzè di Piave
Teatro Comunale Giuseppe Verdi – Pordenone
Salle des Fête – Gisors
Théâtre du Vésinet – Vésinet
Théâtre Gérard Philipe – Frouard
La maison de l’université – Mont-Saint-Aignan
2012
Teatro alle Vigne – Lodi
Teatro Francesco di Bartolo – Buti
La Città del Teatro – Cascina
Cantiere Teatrale Koreja – Lecce
Teatro Comunale – Nardò
Teatro Kismet OperA – Bari
Teatro Tatà – Taranto
Teatro Fabbricone – Prato
Teatro Tenda – Castiglioncello
Teatro San Girolamo – Lucca
Teatro Civico – Tortona
Teatro al Parco – Parma
Teatro Astra – Vicenza
Teatro Comunale – Ferrara
Teatro Comunale – Ruvo di Puglia
Teatro Chiabrera – Savona
Teatro Storchi – Modena
Teatro Comunale – Carpi
Teatro Jenco – Viareggio
Teatro Comunale Verdi – S.Croce sull’Arno
Teatro dell’Archivolto – Genova
Teatro Ponchielli – Cremona
Teatro Don Bosco – Macerata
Teatro Concordia – S.Benedetto del Tronto
Teatro Carani – Sassuolo
Teatro Sociale – Bergamo
Festival Internazionale di Teatro – San Vigilio di Marebbe
Terni Festival – Terni
Teatro Grande – Brescia
Le vie dei festival/Teatro Vascello – Roma
Teatro Tor Bella Monaca – Roma
Teatro Giuditta Pasta – Saronno
Teatro Momo – Mestre
Terre di Teatri – Giulianova Marche
Scuderie Granducali – Serravezza
Teatro Comunale – Barga
Teatro Tor Bella Monaca – Roma
Teatro Duni – Matera
2011
Teatro al Parco – Parma (Prima Assoluta)
Maggio all’infanzia/Teatro Kismet – Bari
Inequilibrio festival – Castiglioncello
Bassano OperaEstate festival Veneto – Bassano del Grappa
Enfant Terrible – Dro
Teatro Testoni – Bologna
Zona Franca/Teatro al Parco – Parma
Casa del Teatro – Torino
Teatro Testoni – Bologna
Teatro Laura Betti – Casalecchio di Reno
CRT Teatro dell’Arte – Milano
Teatro Filodrammatici – Piacenza
Teatro Sperimentale – Ancona
Teatro Rossini – Pesaro