Around the world in 80 days / kids
Il giro del mondo in 80 giorni / kids
Storygame tra Jules Verne e SotterraneoThrough the analysis of Verne and his imaginary world, Sotterraneo launches a round of studies and projects on genre fiction and folk storytelling. The starting point is one of the most acclaimed adventure novels of all time – Around The World in 80 Days, the story of a nineteenth-century gentleman who takes the bet to circumnavigate the world. It is an adventurous race against time whose aim is to symbolically reorganize the set of knowledge characteristic of those times. Verne’s main characters travel from and back to London via Egypt, India, the Far East and the United States – all this through a series of incidents, ideas for unexpected turns and plot twists which can now be seen as much ahead of their times as vintage. On stage there are two storytellers, a board symbolizing the world map, and a DJ who plays music through the entire show. Sotterraneo’s performance is thus a theatre story game. The novel becomes an interactive game involving the audience and is comprised of quizzes and tests. These punctuate the storytelling and transform Verne’s work into a hypertext made up of references, links and double meanings fast-forwarding the trip around the world to our present days – a present which seems to be the increasingly globalized and high-tech outcome of those processes described and somewhat anticipated by Verne. The goal is to combine the novel’s story-telling element with its encyclopedic nature by directly involving the audience who will listen to the story and actively participate in its development.
Credits
concept e direction Sotterraneo
on stage Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Mattia Tuliozi
adaptation Daniele Villa
light design Marco Santambrogio
sound design Mattia Tuliozi
costumes and props Francesco Silei
graphics Marco Smacchia, Isabella Ahmadzadeh
staging Giorgio Gori, Massimo Belotti (Teatri di Pistoia)
press office Francesca Marchiani
administrative assistant Rosaclelia Ganzerli
coproduction Sotterraneo/Teatri di Pistoia
with the support of Mibact, Regione Toscana, Comune di Firenze, Funder 35
Sotterraneo’s Around the world in 80 days is distributed in multiple formats:- Giro da Londra a Londra in una sola puntata (75’)
– Tour from London to London in one episode (75 mins).
– Tour from London to London through Yokohama in 2 episodes (50 mins each).
– Tour from London to London through Bombay, Yokohama and New York in 4 episodes (30 mins each).
– Tour from London to London in a single episode for children’s theatre (50 mins).
Sotterraneo is part of the Fies Factory, associate artist at Piccolo Teatro Milano and is resident at Teatri di Pistoia
PRESS REVIEW [ENGLISH TEXT COMING SOON]
«Il romanzo principe (1873) della rivoluzione industriale e della divulgazione enciclopedica, ma anche sinfonia pop dell’avventura coloniale fra snobismo british e esotismo da jardin d’acclimatation, nelle loro mani diventa una pimpante carrellata di sequenze a fumetti e cartoline di viaggio, saluti da mezzo mondo, una serrata ragnatela di rimandi e citazioni, una scanzonata giostra di metamorfosi fra cinema e tivù, musical e cabaret, lacerazioni strappalacrime da fotoromanzo, coloriture kitsch da cartone animato e (apparenti) improvvisazioni d’avanspettacolo. […] Sviluppandosi con felice intuizione come un gioco di società, i bigliettini da estrarre e le caselle da riempire e gli imprevisti, i quiz e le domande trabocchetto, i premi e le penalità, gadget e souvenir, lo spettatore notaio o campione per indagine Doxa, Monopoli e Giochi senza frontiere, un girotondo ludico senza un attimo di tregua dove si insinua «sotterraneo» anche un intento pedagogico per grandi e piccini che intercetta problematiche calde del mondo di oggi, il razzismo, l’omosessualità, la xenofobia, libertà democrazia ambiente energie rinnovabili. Così che questo diario di bordo sia un implacabile moltiplicatore di comicità ma anche un piacevolissimo conte philosophique».
Gabriele Rizza, Il Manifesto
«I cambi continui di registro narrativo, i passaggi da discorso diretto a indiretto, l’osservazione laterale dei due [attori] rispetto alla messinscena dei dialoghi tra i personaggi di cui momentaneamente vestono i panni, i quiz al pubblico (spesso assurdi e senza risposta), i personaggi che rompono la narrazione straniandola (il panda e Micky Mouse) o quelli che attraverso l’irriverente comicità determinano una messa in crisi degli stereotipi – […] tutto, più che distorcere le avventure di Verne ne amplifica la fedeltà. È anche un teatro didattico questo ideato da Sotterraneo e prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese, ma la noia è messa al bando: siamo fermi sulle nostre poltrone eppure la sensazione è quella di essere sull’otto volante, da Londra al Giappone, passando per le Americhe, fino al ritorno finale al Reform Club. La sfida di Fogg qui è anche una sfida alle possibilità del teatro, un gioco serissimo e maledettamente divertente».
Andrea Pocosnich, www.teatroecritica.net
«Il filo qui annoda il passato e il presente, l’Ottocento delle grandi avventure e il presente di post-mediale di internet; e quindi il livello della visione registica (estremamente coerente rispetto al ritmo del romanzo) e quello della ricerca della compagnia, che da diversi anni sta lavorando fra l’altro sulle modalità di comunicazione e relazione del nostro tempo. Ci sono insomma almeno 2 piani: la gran corsa di Phileas Fogg e compagni, da un lato, e le scintille di senso che da lì possono scaturire. Lo story-game (così lo definisce la compagnia) del Giro del mondo in 80 giorni si muove fra i due versanti, all’interno di cui Sotterraneo lavora per innesti successivi, inserendo nella storia interferenze fisiche e concettuali che danno vita a slittamenti di significato potenzialmente aperti a dischiudere altri orizzonti».
Roberta Ferraresi e Carlotta Tringali, www.iltamburodikattrin.com
«È un gioco? È uno spettacolo? […] L’allestimento dei Sotterraneo utilizza peculiarità di questa e quell’altra forma, attingendo anche ai quiz televisivi e da tavolo, rimanendo fedele al nocciolo originario della questione: l’avventura. Sebbene diverso dai lavori della compagnia visti in precedenza […] Il giro del mondo in 80 giorni di Sotterraneo non rinuncia a un atteggiamento cinico caro al collettivo. Si punta infatti l’occhio sui passaggi più incerti del romanzo, quelli dove per esempio emergono i cliché dell’autore nel raccontare i tipi umani che si avvicendano attorno a Fogg, che danno lo spunto per test al pubblico sulla xenofobia. […] Articolato, dislocato, ripartito, Il giro del mondo in 80 giorni di Teatro Sotterraneo è un viaggio che si muove tra le forme del teatro e gli spazi di una città, che fa di un romanzo un luogo di invenzione e gioca con gli elementi a disposizione per aprire parentesi e aggiungere pensiero. Un seria e smaliziata partita contro il tempo, a teatro, per spettatori avventurosi».
Serena Terranova, www.altrevelocità.it
«Duecento anni dopo Sotterraneo intavola con Verne e il suo romanzo più celebre uno ‘storygame’, un viaggio nell’800 con lo sguardo del 2000, e viceversa, nel 2000 con lo sguardo dell’800, per mostrarci che futuro siamo stati e quale siamo diventati. […] Gag slapstick, esagerazioni, travestimenti, vite da videogame perse e recuperate, quiz e test impossibili al pubblico, sono lo spartito su cui Sara Bonaventura e Claudio Cirri suonano con misura e leggerezza i nostri sorrisi e il nostro disimpegno, per poi incrinarlo sulla cronaca più stringente, le infibulazioni, il razzismo, l’inquinamento globale. Anche se il futuro fosse accaduto in passato ci avrebbe portato lo stesso al presente di adesso».
Matteo Brighenti, www.paneacquaculture.net
«Quello del tempo è un tema fondamentale dello spettacolo, che se è di vitale importanza per la scommessa di Fogg e compagni, lo è anche per la nostra società sempre più ossessionata dal suo inevitabile scorrere e dall’idea di progresso ad esso collegata. La capacità di assorbire e trasporre i linguaggi del contemporaneo è uno dei tratti distintivi della poetica di Teatro Sotterraneo, e non viene meno in questo spettacolo: anche uno dei più famosi racconti di genere riesce a trasformarsi – pur restando fedele a se stesso – e “de-generare” in un pastiche pop impregnato di cultura postmoderna. […] Sara Bonaventura e Claudio Cirri riescono a parlare di guerre, genocidi, crimini ambientali e altre follie proprie del genere umano, immergendo il pubblico in un viaggio spazio-temporale che ha nella leggerezza e nella fantasia il suo punto forte».
Camilla Fava, www.stratagemmi.it
«I due narratori, tramite un gran cartellone da gioco di società rappresentante una mappa del mondo, ci portano dalla Londra (e dalla scommessa) di Phileas Fogg fino in India, facendo intervenire il pubblico con quiz a premi, penalità e imprevisti. La narrazione si accende di altrettanto ironici e divertenti inserti musicali di giovani strumentisti […]. In questa prima parte il reading gioca a evocare con brevi, efficaci tratti i diversi ambienti e atmosfere del romanzo, dalla rigida, abitudinaria Inghilterra vittoriana all’Egitto avventuroso e misterioso, all’India seducente di colori e animali esotici, in una corsa spesso insidiata da ostacoli e dai sospetti di poliziotti sulle tracce degli autori di un colpo grosso in banca. Insomma, l’avventura pura, riletta con un distaccato, curioso, complice sorriso».
Massimo Marino, www.boblog.corrieredibologna.corriere.it
«Incursioni nel mondo fantastico di Verne, grazie all’ausilio di una gigantesca mappa geografica su cui appuntare le varie tappe del Giro. Si va oltre alla realtà per accedere a paesi esotici, descritti, narrati, esaltati da una recitazione sempre di ottimo livello. Godibile come lo possono essere le favole moderne ricche di metafore, il pubblico è reso partecipe e sottoposto a prove, e risponde a domande. Un’interazione intelligente, senza rischiare di cadere nella retorica di una narrazione colta e illustrativa. L’ironia che da sempre distingue il lavoro di Teatro Sotteraneo è lo strumento più idoneo per far conoscere e divertire. Tra arrivi e partenze, compare sul fondo da un portone che si spalanca, un’auto d’epoca su sui salgono Sara e Claudio per andare via. Il viaggio prosegue…».
Roberto Rinaldi, www.rumorscena.com
«Come sempre, Teatro Sotterraneo, utilizza una serie di mezzi propri del teatro, attingendo però anche all’arte dei cantastorie e al gioco da tavolo (soprattutto il Monopoli) per ricostruire sia il clima ideologico della Londra di fine Ottocento, sia l’universo fantastico che caratterizza le opere di genere di Verne. Senza alcun intento pedagogico ma con una grazia rara e una freschezza disarmanti, gli spettatori (adulti o bambini) si trovano catapultati nell’avventura della circumnavigazione del globo. […] L’attenzione per l’immaginario pop rifugge però il cliché e si integra perfettamente con questa costruzione agile, che diverte interessando e fa pensare mentre ironizza, con classe, sulle idiosincrasie di un mondo – quello Occidentale – che, a distanza di un secolo e mezzo, continua a liquidare tutto ciò che è diverso da sé come barbaro o rieducabile».
Luciano Uggè e Simona Maria Frigerio, www.persinsala.it
«La sensazione è quella di essere immersi nella plancia ottocentesca di un odierno format preserale che governa la nostra conoscenza dei fatti; [..] il non-confine tra realtà e finzione, tra passato e presente, è un terreno che continua ad essere perlustrato, nonché talvolta forzatamente deviato, dalla Compagnia, e che stavolta trova materializzazione in una grande Mappa del Mondo. […] Ma il Tempo ora si è ridotto e la Terra ristretta grazie a una Grande Opera, così il tavolo da gioco di questo Risiko – in peace-keeping, diremmo oggi – ci narra le dis&avventure e le peripezie di un corto circuito entrato in loop tra un Ritorno al Futuro very british e un “Presente andato” too cool. Come in un Monopoli in 3D si attaccano le facce palesemente irriconoscibili dei protagonisti lungo la prima tratta sulla cartina mentre noi siamo estratti dal nostro incognito – alla parola solitamente “imprevisti” – e chiamati a fare la nostra parte[…]. Tutto diventa espediente – con il rischio anche di diventare formula – per mostrare quanto anche uno dei più famosi racconti di genere può (de)generare restando fedele a se stesso e caricando un immaginario fino ai confini della realtà».
Manuela Margagliotta, www.paperstreet.it
«Il giro del mondo in 80 giorni è un’opera universale e senza età, e Teatro Sotterraneo l’ha capito bene, scegliendo di districarla e restituirla alla purezza della sua scrittura apparentemente geometrica, vagamente impressionista. […] Teatro Sotterraneo ha ricalcato tutta la freschezza della narrazione, come una bottiglia di Champagne appena stappata. Fino alla sorpresa finale, inattesa, inaspettata. In scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri e un’imponente carta geografica, dove vengono segnate le tappe del romanzesco viaggio in nave, in treno e in sella a un elefante, mentre i due attori stanno al gioco meta-teatrale di entrare e uscire dalle parti, per svelare i trucchi e i momenti caldi del racconto. Lo stratagemma di interrompersi per porre quiz al pubblico getta in un momento di spaesamento e insieme interesse che sollecita le sinapsi e rende il teatro un oggetto luccicoso, un carioca, un carillon in carne o ossa».
Tessa Granato, www.fermataspettacolo.it
Video Content
AROUND THE WORLD IN 80 DAYS_Storygame between Jules Verne and SotterraneoGALLERY
ph. ©Ilaria Costanzo
TOURING
2020
Teatro Rasi – Ravenna
2019
Nuovo Cinema Teatro Italia – Soliera (Modena)
2018
Teatro dei Differenti – Barga (LU)
Teatro Francini – Casalguidi (PT)
Risvegli 2018 – Padova
Teatro fra le Generazioni – Empoli
Biblioteca Comunale Compagnia Giardino Chiuso – San Gimignano (SI)
2017
Teatro Farinelli – Este (PD)
Teatro Alfieri – Castelnuovo Berardenga (SI)
Teatro Magnolfi – Prato
OperaEstate – Bassano
Teatro Giotto – Borgo San Lorenzo
Teatro dei Coraggiosi – Pomarance
Teatro al Parco – Parma
Teatro Excelsior – Reggello
Teatro Yves Montand – Monsummano Terme
Pistoia Teatro Festival – Pistoia
Teatro delle Commedie – Livorno
Teatro Comunale Mario Spina – Castiglion Fiorentino
2016
Teatri di Confine/Villa di Scornio – Pistoia
Kilowatt Festival – Sansepolcro
Terreni di confine (2 puntate) – Albenga
Festivaletteratura (4 puntate) – Mantova
Teatri di Vetro – Roma
Agorà (2 puntate) – San Marino di Bentivoglio e San Pietro in Casale
Teatri Invisibili – San Benedetto del Tronto
2015
Pistoia Blues Festival/Villa di Scornio (puntata I) – Pistoia
Infanzia e città/Biblioteca San Giorgio (puntata II) – Pistoia
Arca Puccini/Foyer del Teatro Bolognini (puntata III) – Pistoia
Palazzo Fabroni (puntata IV) – Pistoia